CATALOGO OPERE (1958-2002)

Il catalogo di Gino Fossali (Pievedi Cadore, Bl 1940-2002 St Etienne, F) si divide in cinque sezioni che percorrono gli anni della sua vita.
La giovinezza, vissuta nelle terre di Tiziano Vecellio, è contraddistinta dall’influenza di Giorgio De Chirico, sviluppata sulle corde di una metafisica orientata sull’uomo e la sua condizione esistenziale. Nel 1960 si trasferisce a Milano, dove rafforza il suo pensiero frequentando gli ambienti della sinistra. A Brera entra in contatto con le avanguardie artistiche. Convinto dell’importanza della diffusione della cultura tra la gente comune, partecipa a manifestazioni e mostre che spesso egli stesso organizza portando l’arte al di  fuori dai luoghi ufficiali.

Il ciclo dedicato alla tragedia del Vajont (1963-1965) registra un primo ancoraggio all’indignazione
sociale che si fa sempre più forte negli anni dell’impegno, dove Fossali avverte il fare pittorico come una sua seconda pelle, un’espressione della sua stessa condizione esistenziale (1965-1977). Una “psicologia del sensibile” che negli anni della maturità assume connotazioni simboliche e raffinate mediante la realizzazione di opere che sublimano la realtà e sfociano nella mitologia, con le sue tante sfaccettature  (1977-2002). È quest’ultimo un lungo e prolifico capitolo della sua produzione, il cui culmine emotivo e artistico risiede nel ciclo dedicato alla Pythia che racchiude certezze e speranze, delusioni e perplessità sul progresso e l’omologazione, dove il fato domina sulla ragione e “in uno spazio privo di riferimento a qualsiasi valore l’unica certezza è l’erotismo”.
La sua pittura non appartiene alla sfera del puro godimento estetico, piuttosto al discernimento e alla riflessione, imprimendo sulla tela un tarlo di coscienza che continua ancora oggi a corrodere la materia pittorica.